Dopo il successo del primo Double Dragon, Double Dragon II fu pensato come un nuovo inizio della serie. Technos Japan voleva che Double Dragon II utilizzasse lo stesso hardware del primo episodio, ma con una grafica migliorata. Nonostante questo, dopo qualche settimana Kishimoto Yoshihisa decise di ignorare queste istruzioni, sviluppando Double Dragon II per hardware più recente, offrendo una migliore qualità e un'esperienza di gioco superiore. Il primo Double Dragon utilizzava troppe risorse per i cabinati arcade dell'epoca, spesso incorrendo in rallentamenti, un problema che doveva essere risolto. Quando venne lanciato il progetto Double Dragon II, le sfide da affrontare non erano poche: doveva essere più veloce, con animazioni migliori, più attacchi speciali e più armi disponibili.
Al contrario del predecessore, Double Dragon II tornò alle basi dei classici picchiaduro. Il secondo capitolo reintrodusse il principio in cui i colpi variavano a seconda della posizione dei personaggi. Nonostante tutti i cambiamenti, Double Dragon II, che conteneva numerosi riferimenti a Bruce Lee ottenne un successo paragonabile a quello del primo capitolo. Alcuni fan, però, non apprezzarono il ritorno al classico sistema da picchiaduro, al contrario dei puristi del genere, che, invece, lo amarono.
La storia era diversa tra la versione occidentale e quella asiatica. Nella versione arcade, Marianne viene uccisa nei primi secondi di gioco, e l'obiettivo dei fratelli Billy e Jimmy Lee è quello di trovare i suoi assassini per vendicarla. La versione per console, distribuita da Famicom per NES, non segue la storia originale e, nel finale, si scopre che Marianne è ancora viva. Nonostante queste differenze, il gioco fu un successo sia nel mercato asiatico che in quello occidentale.